Nell’ellittica quanto eclettica era in cui il business
coincide (spesso) con una qualche forma di revival più o meno alta, qui termini
come “Nu“ e “Disco” o “Funk “calzano comodi come un Panama dettando alterne fortune,
mi ritrovo a gioire con l’innocenza di un bambino dopato quando scopro pepite in
pozze maleodoranti.
È il caso di questa improvvisa resurrezione della cosiddetta
“Scena Italiana”, di quella robba buona che non si limita al DOP e DOC di
prosciutti e parmigiani, e che si sta rivelando esportabile quanto le Rosse di
Maranello.
Mi riferisco ai “ragazzi terribili” della dance mutante
tricolore, newcomers relativi come Tiger & Woods, Irregular Disco Workers,
Bot & Tax, Brioski, Bottin, Ajello, a tutti gli altri hooligans di quella
new wave che sta facendo saltare in aria il globo grazie anche al minuzioso
lavoro di label agguerrite come Slow Motion e Hell Yeah
Ultimi in questo ordine dinastico, per tempistiche
discografiche e non certo per demeriti, sono Marvin & Guy: massivi e
misteriosi artigiani del beat dalla classe sconfinata e dalle fisionomie
incerte.
Il duo si occupa prevalentemente di dance morbida per
fumatori d’oppio ricamando qua e là trame acide con lo slap in levare, piccole
miniature vellutate che accarezzano le orecchie meglio di qualsiasi zoccola
mediorientale, tanto per capirci.
Genietti disinvolti delle strategie di marketing giocano con
l’aura misteriosa (nessuno o quasi sa chi siano) e blister di carisma nonostante
gli Anni Delle Crisi, sapendo che tempo e attributi al posto giusto non mancano
per il grande salto, ormai a un tiro di fionda.
Negli ultimi mesi sono stati acclamati come “Italo Eroi” in una
selvaggia mandata di gig a spasso per l’Europa: Noctua Open Air a Parigi,
Dalston Superstore per Abattoir a Londra, Nuits Sonores a Lione.
Ora rientrano nella mischia annunciando l’imminente uscita
del nuovo lavoro di studio, questo “Makin’ Love Ep”, previsto per il 18 agosto sulla
loro label M&G.
Ovviamente si parla di una limited edition in vinile, rosso
scintillante e in formato 12”, per i primi 500 maniaci del giradischi che
riusciranno ad accaparrarsela.
Il paradigma di stile M&G trova così la giusta
quadratura.
Poi possiamo anche chiacchierare amabilmente di “Makin’
Love” e “Kongos”.
Che sono due cremine appartenenti ad un altro mondo, fatto
di leccalecca fuorilegge e sciatori cosmici, bassi gommosi e vocals eterei, e non
fanno complimenti a rievocare mitologie metropolitane contemporanee, veri e
propri culti, che di nome fanno Typhoon, Dj Harvey, Paradise Garage e Idjut
Boys.
Questa è la vita new romantic, è amore sanguigno, è il
futuro scritto dai sedili posteriori di una 308 GTB.
Ma attenzione a non dembulare a brache calate per l’orgasmo
facile da primo ascolto, perché i due stalloni italici non se ne andranno al
mare quest’estate.
Infatti licenzieranno a settembre “Dance Abilities Ep” per
la californiana Young Adult e il loro primo, sudatissimo, album verso la fine
del 2014.
Adesso sì che siete liberi di andare a sciabolare!!!
Davide Monteverdi.
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