sabato 21 novembre 2020

Loma: "Don't Shy Away" (Sub Pop, Cd 2020)

Ci sono album che nascono e crescono all'ascolto in una dimensione tutta loro.
Fuori da qualsiasi coordinata spazio temporale.
Intrisi da attimi di magia che li trasportano in un universo psichedelico, nel vero senso della parola, dove tutto cristallizza e ha la perfezione geometrica che la natura concede alle sue opere d'arte.
"Don't Shy Away" - secondo lavoro del trio texano su Sub Pop - rientra a pieno titolo in una delle mie categorie preferite, i "Dischi Della Domenica", che racchiude gemme multicolori dalla provenienza più che eterogenea ma con un denominatore comune: essere la perfetta colonna sonora - per musicalità, immaginario emotivo, velocità rarefatte - di una qualsiasi domenica mattina, ovvero La Giornata per antonomasia, in quel lasso di tempo impagabile tra la colazione con gli occhi pesti e la liturgia del pranzo. Un globulo musicale pacato e sensuale, totalmente autosufficiente dentro la marea caotica e dispersiva della geografia circostante fatta di vasche sul corso e campane a festa.
Indifferente al caldo estivo o alla bruma autunnale, posizionato in un luogo confortevole più vicino al cuore che alla testa.
Emily Cross, Dan Duszynski, Jonathan Meiburg (leader degli Shearwater) - destinati ad altre traiettorie individuali dopo il primo album e lo sfiancante tour a corollario - interpellando una pletora di amici musicisti e sulla scia dell'endorsement poderoso di Brian Eno - certo, proprio QUEL Brian Eno che produce e arrangia "a distanza" la chiusa dell'album "Homing" con la cifra minimalista e synthetica che lo caratterizza - decidono di ritrovarsi ancora una volta in studio e figliano, grazie al consolidato rito collettivo di scrittura e composizione, undici nuove canzoni traboccanti di entusiasmo vitale, ispirazione, eleganza, introspezione e afflato esoterico. 
Tracce che decantano su pregiati quanto asciutti tappeti strumentali, abbacinati dai vocalismi rarefatti di Emily, posseduta in parti uguali da Beth Gibbons, Liz Fraser, Goldfrapp e Lisa Gerrard.
"Don't Shy Away" si manifesta, nel suo incedere flemmatico e talvolta altero, come possibile variabile sciamanica dell'Indie Rock targato Sub Pop, grazie alle eteree orchestrazioni di fiati e synth che pavimentano la via verso una nuova configurazione mistica della quotidianità. 
E, comunque lo si guardi e lo si ascolti, è un bel malloppo per questi mesi disagiati dove riscoprire/riscoprirsi diventa un imperativo per molti, al netto del principio di libero arbitrio.
Quindi ben venga questa sensuale compagnia sonica qualora si sposi con una tazza di caffè nero e orizzonti pieni di sogni, perchè altrimenti sarebbe tutto davvero troppo complicato.

Ascolta: Half Silences, Given A Sign, Blue Rainbow, Homing.







Davide Monteverdi.