sabato 27 luglio 2019

N.I.A. Punx 1989 - 2019 (Area Pirata Cd Digipack, 2019).


Finalmente una raccolta come dio comanda per raccontare la storia di una band seminale e, forse, troppo sottovalutata che giungeva dalla vera periferia globale: i N.I.A. Punx da Cosenza.
Come al solito ci pensa Area Pirata ad imbastire tutta l'operazione racchiusa in questo epico e bellissimo cd digipack saturo di musica, di storia, di sudore, di emozioni, di palchi e ricordi indelebili per chi c'era e soprattutto per chi è arrivato (anagraficamente) tardi.
Sono 23 le tracce tratte da tutto lo scibile (o quasi) del combo e sono lì a testimoniare fattivamente i cambiamenti, sia di line up che di stile sonoro, durante il periodo che va dal 1989 (fondazione) ai primi anni 2000 (fine vera e propria dell'attività concertistica): dal primo demo ancora acerbo, ma carico di furia positiva, "The Last Crime Of Amerika" (che contiene una rilettura di "No Eroina" dei Bloody Riot), sfiorando l'unico album nel loro score "Scendere A Sud", tutte le partecipazioni a prestigiose raccolte punk/hardcore varie, per chiudere con una manciata di inediti tra cui 2 cover riuscite di Iron Cross ("Crucified") e Blitz ("Warriors").
Insomma un riepilogo esaustivo dell'intera vita dei N.I.A Punx, immortalata in modo definitivo e inappellabile dalla splendida foto di copertina.
Giustizia è stata resa alla band ideata da Giammarco De Vincenzo, Massimiliano Muoio, Vincenzo Cribari, davvero dei Nerds In Acid, tra skate punk, oi, hardcore, crossover (pure linguistico) e tutto quello che passava il convento in quegli anni magici.
Maledetta nostalgia canaglia!




Ascolta: "In Ginocchio Mai", "Sometimes", "Power Punk".



Davide Monteverdi.


martedì 9 luglio 2019

VERSING: "10000" (Hardly Art, 2019)


"10000" è il nuovo, secondo, lavoro di studio per il quartetto di Seattle guidato dal carismatico cantante e chitarrista Daniel Salas, che con le sue 13 tracce ci conduce per mano in un passato recente e glorioso. Quegli anni 90 che hanno marchiato a fuoco almeno un paio di generazioni turbolente di teenagers, in un saliscendi schizofrenico tra melodie e rumore, ordine e caos, autodistruzione e catarsi.
Tutti i riferimenti sonori di questo album prendono ossigeno, di fatto, dall'epopea alternative rock di quel decennio, rimodulati però secondo un linguaggio corrente (seppur rispettoso delle tradizioni) declinabile con la sensibilità delle nuove generazioni di ascoltatori.
Le tracce di "10000" scorrono bene dall'inizio alla fine, abbandonando nelle sinapsi schegge elettriche di Pavement, Dinosaur Jr, Sonic Youth e tutta quella roba lì college rock a stelle e strisce, con in più una strizzatina d'occhio alla coeva scena shoegaze psichedelica inglese.
Insomma nulla di nuovo sotto il sole dell'indie sound (tantomeno dalla rigogliosa Seattle), ma "10000" è un album che si fa ascoltare con rinnovata curiosità: di sicuro non impatterà sul corso della storia, ma può ambire a guadagnarsi lo status di gioiellino incompreso all'interno della scena.


Ascolta: "Entryism", "Tethered", "By Design", "In Mind", "Sated".



Davide Monteverdi.


mercoledì 3 luglio 2019

Area Pirata Summer Pack 2019


Quarant'anni fa i Mads si facevano strada nella nebbia di Milano per portare il verbo Mod su e giù per l'Italia. Le atmosfere erano rarefatte, i momenti spesso drammatici e il grigio piombo avvolgeva ogni cosa come un sudario di cemento.
Da allora ne sono passate di situazioni e vicissitudini per la band, ma i kids meneghini sono ancora qui. Oggi. A pestare duro. Con un'altra robusta iniezione di sole, di vita, di attitudine a tutti livelli, sotto forma di 7"/Cds che contiene un paio di numeri davvero niente male. "Turn Me Up" (sul cds c'è anche una versione strumentale), che dà anche il nome a questa lacca rosso fuoco, è il nuovo regalino per questi giorni incandescenti e ci trasporta su isole lontane, a piedi nudi nella sabbia, con il Panama ben calcato sulla zucca. Mentre la cover di "Strange Town" dei Jam ci lavora agilmente sotto la cintura, ribadendo ancora una volta quanto i Mads siano un tesoro nazionale altamente esportabile.





Ci sono voluti anni per avere tra le mani questo nuovo lavoro dei Los Infartos.
"El Narco Ritmo" esce infatti in formato 10" a ben 36 mesi dal singolo precedente, con quattro bombe a carico di notevole impatto ("Karrrate Bilbao" hit dell'estate a furor di popolo), nel caso fosse necessario ribadire come gli attributi del quartetto di base a Teramo siano ormai giunti a sviluppo (quasi) completo. A 'sto giro Los Infartos centrano ancor meglio la mira, buttando sul tavolo un impasto cattivello a base di Freak Punk, Garage Beat e Soul Psichedelico sporcato di Hammond e  saturo delle peggiori intenzioni: insomma una ventata energica e postatomica buona per qualsiasi suburbia arrogante.
Adesso attendiamo il prossimo step, vale a dire la riconferma dei valori in campo nel classico formato Lp.






Davide Monteverdi.