E’ uscito da circa un mese il
terzo disco dei Bonaparte “ Sorry. We’re open” o forse dovrei dire di Tobias
Jundt.
Il cantante di origini svizzere,
ma trapiantato a Berlino è l’unico componente fisso della band,nonché la mente
che sta dietro a tutti i pezzi.
Tutti gli altri membri dei
Bonaparte, che nei live arrivano a circa 20 oltre che ai musicisti troviamo
artisti circensi, ballerini.
Il progetto è molto
interessante.
Questo disco è stata per me una
magnifica rivelazione.
La prima traccia dell’ album è
una poesia dell’ 800 dal titolo “ Sea Gipsy”per lasciare spazio al primo
singolo “ Quarantine” dai ritmi incalzanti. Proseguendo sempre sulla stessa
linea della dance punk, salvo trovare degli intermezzi musicali dai titoli
curiosissimi : 40°42’48.46 N 73°58’18.38 53°32’26.81
N 09°58’47.28 40°51’42.94 S 173°00’46.63
W
Si tratta di 3 coordinate, che
se inserite su google maps forniranno 3 luoghi sparsi nel mondo. A voi la
curiosità di scoprire a dove appartengono.
L’idea dei Bonaparte è quella di
non prendersi troppo sul serio, lo vediamo dai loro video, dalle loro
esibizioni live e dal titolo di questo ultimo disco.
Una presa in giro anche verso il
pubblico che li segue, un loro punto di forza che li fa proprio apprezzare
oltre che musicalmente ma anche dal punto di vista umano dove ormai tutto viene
basato sull’estetica e per alcuni artisti poco sui contenuti.
Non ci resta che sperare di
poterli ascoltare in Italia per qualche data live. Attendiamo fiduciosi.