mercoledì 11 aprile 2018

KING TUFF: "THE OTHER" (Sub Pop, 2018)


Uscirà a giorni "The Other" il nuovo lavoro sulla lunga distanza di King Tuff aka Kyle Thomas, anticipato su Youtube dai video in heavy rotation di "The Other", "Psycho Star" e "Raindrop Blue", a quattro anni dal precedente "Black Moon Spell".
Ci sono un pò di cose da annotare al volo: Kyle per portare a termine l'operazione "The Other" con successo prima si circonda di vecchi amici dagli obliqui gusti musicali come Mikal Cronin, Ty Segall e Jenny Lewis (ex Rilo Kiley), quindi si produce tutto da solo l'album per poi farlo mixare da quel maghetto di Shawn Everett già al lavoro con i War On Drugs.
La risultante sono dieci tracce camaleontiche per cui ogni tentativo di classificazione sonora risulta banale e mai pienamente centrata.
C'è sì dell'introspezione con sfumature malinconiche nei testi, ma le composizioni, come gli arrangiamenti, rimangono scintillanti e giostrati con tatto, apparendo fin da subito meno slabbrati rispetto ai lavori precedenti. Vale a dire che l'espressività creativa di King Tuff è geneticamente mutata nel tempo, evolvendosi verso un linguaggio più pieno, maturo e definito.
Troviamo meno cavalcate chitarristiche dal piglio "garage punk" ad imbizzarrire le tracce, mentre synth e tastiere, con cui poi esplorare lidi altri nei dintorni lisergici contemporanei, fanno un passo in avanti tratteggiando curiosi orizzonti policromi. E tutto questa architettura parrebbe proprio in odore di Ty Segall, già alle prese col suo ultimo progetto/totem Freedom's Goblin nei medesimi, o quasi, percorsi stilistici.
L'ascolto di "The Other" scorre piacevole e senza rallentamenti, anzi l'attenzione
aumenta canzone dopo canzone denotando la grande capacità di Kyle Thomas di coinvolgere emotivamente anche l'ascoltatore più restio.
"Raindrop Blue", "Psycho Star", "Birds Of Paradise" e "Neverending Sunshine" sono meravigliosamente in bilico tra Prog, Psichedelia e Glam Rock e probabilmente i numeri migliori dell'album, almeno per il sottoscritto!
Ottimo.









Davide Monteverdi