Il 4 Dicembre 1983 il mondo esplode.
Letteralmente.
Almeno nell'universo Hardcore Punk.
Quel giorno il Gran Ducato Hard Core (GDHC), leggendaria crew DIY toscana, organizza un concerto "punk" - o meglio un raduno per come poi si concretizza - dove alcune band del panorama italiano convergono per dare vita - inconsapevolmente - a un evento diventato poi epico negli annali hardcore, sottocultura che tra il 1980 e il 1986 conosce il suo massimo fulgore.
Tutto accade all'interno della chiesa sconsacrata di San Zeno a Pisa (di proprietà del comune che la dà in concessione) nel giorno di Santa Barbara, con il chiaro intento di accendere i riflettori sulla nascente scena alternativa toscana. Inizialmente in cartellone compaiono solo i nomi di 11 band autoctone ai quali, in seguito, vengono aggiunti quelli di 2 ospiti di rilievo: i Fall Out di La Spezia (mai arrivati in città) e i Raw Power di Poviglio ("You Are The Victim" esce quell'anno) cui spetta l'onore/onere dell'apertura.
L'unica testimonianza di quel pomeriggio infinito sono le 6 ore di registrazioni - un semplice mangianastri collegato al mixer - che per tutta una serie di incredibili incroci sbarcano a San Diego dove la BCT (label DIY locale), attraverso un pesante lavoro di rimaneggiamento, le pubblica nel 1984 sotto forma di 2 cassette.
Da quel preciso istante l'hardcore italiano "esiste" e muta da fenomeno provinciale a pregiata merce da esportazione. Il resto è storia.
"Last White X-Mas", nella sua complicata evoluzione, scompare dai radar per i 3 lustri successivi per riaffacciarsi sul mercato solo nel 2000, anno in cui la BCT stessa ristampa le cassette in un'edizione limitata su cd che ha come valore aggiunto una tracklist più sostanziosa.
Occorre infine un ultimo, lunghissimo, balzo spazio/temporale al 1° giugno 2020 - causa gestazione del progetto più slittamento per Lockdown dell'originaria uscita a marzo - perchè Area Pirata (Pisa uber alles) renda nuovamente disponibile questo sanguigno - quanto seminale - testamento di un'Italia che se la giocava alla pari con il resto del mondo.
Questa volta sono 71 le tracce di furia inaudita e splendida ingenuità ricavate dai nastri restaurati e rimasterizzati da Alessandro Sportelli - colui che ha contribuito ad immortalarle quel 4 dicembre - e schiantate in un pack che restituisce piena dignità al mito: un doppio cd in 1000 copie arricchito dal bel booklet di 36 pagine pieno zeppo di foto e testimonianze di prima mano.
I live di CCM, I Refuse It, Useless Boys, Putrid Fever, Brontosauri, Juggernaut, Stato Di Polizia, Dements, War Dogs, Aufschlag e Traumatic risplendono di nuova vita, pronti a sfidare una platea più ampia dei 200 dropout allora inconsapevoli protagonisti di un episodio memorabile.
Un unico neo allontana dal 10 pieno questa ristampa magistralmente orchestrata: l'inevitabile, doloroso, stralcio dell'esibizione dei Raw Power - per una non meglio definita questione di diritti - che secondo affidabili insider verrà probabilmente recuperata nella prossima edizione.
Oggi più che mai "la costa ovest si scatena" e l'anima torna a pulsare di rumore imprescindibile.
Davide Monteverdi.