mercoledì 20 maggio 2020

Baby Jesus: "Words Of Hate" (Area Pirata, LP 2020)


Quando sei svedese e nella vita vuoi suonare musica grezza e immediata - intrisa di sudore e miasmi psichedelici,  possibilmente unta dal sancta sanctorum 60's - ti trovi in una situazione molto particolare e delicata: almeno non sfigurare nel confronto (improbo) con i tuoi illustri predecessori.
Creeps, Stomachmouths, Crimson Shadows, Nomads sono semplicemente leggende del Garage mondiale cui i Baby Jesus cercano di carpire i fondamentali del Verbo, album dopo album.
E con "Words Of Hate" - terzo lavoro uscito in pieno lockdown - ribadiscono il concetto con ancor più veemenza, buttando giù 13 canzoni che pescano sì dal mazzo, ma ampliando generosamente il ventaglio di riferimenti sonori al netto di paletti di spazio - tempo - genere.
Ecco allora i Morlocks, Link Wray, i Creedence e pure i Black Lips fare capolino qua e là tra schizzi surf, ballad folk marziane, jingle jangle lisergici e un paio di tirate dal DNA punkettone proprio niente male.
Dunque posso tranquillamente affermare che la missione dei kids di Halmstad è riuscita.
Vale a dire ritagliarsi un angolino accogliente subito alle spalle dei loro antenati blasonati, nonostante un refresh compositivo - circostanziato proprio in "Words Of Hate" - che li rende più protagonisti contemporanei che nostalgici revivalisti.
Per gli amanti del Garage e del Rock And Roll in generale.

Ascolta: "No Reason At All", "Red Fangs", "Baked For Money", "Who You Are".






Davide Monteverdi.