martedì 19 dicembre 2017

NO STRANGE: Il Sentiero Delle Tartarughe (Area Pirata/Psych Out, 2017).


I No Strange sono una leggenda. I No Strange sono di Torino, ma potrebbero tranquillamente essere atterrati sulla Terra dopo aver abbandonato Alpha Centauri e Plutone, dopo aver ballato indenni sull'orlo di un buco nero, masticando neutrini iridescenti nel buio rilassante dello spazio profondo.
Saltando da una cometa all'altra, tra una trascendenza e l'altra, con tutto l'amore di cui il Mondo è capace.
Certo non sono per tutti gli album dei No Strange, eppure ti si incollano all'anima dopo 10 secondi, scatenando una ridda di empatia difficile da comprendere fino in fondo.
Non è diverso il percorso seguito da "Il Sentiero Delle Tartarughe", che gli ascoltatori meno sentimentali e pindarici accoglieranno come un inutile orpello nel mordi e fuggi generale del mercato musicale del 2017. Eppure le 10 tracce di etno folk psichedelico, che lo caratterizzano dal primo all'ultimo secondo, hanno ancora il potere di sorprendere facendo leva su trascorsi ancestrali condivisi, ti ipnotizzano senza pretendere una controparte attenta e inducono al riascolto perpetuo, generando sana curiosità nonostante i No Strange non siano nuovi sotto i riflettori del Suono Italiano, per quanto bizzarri poi possano essere i loro lavori precedenti.
Famosi per l'irreperibilità, e le quotazioni collezionistiche, dei loro primi album anche per questa uscita la band di Ursus e Alberto Ezzu ha deciso di attenersi a 2 regolette precise e ben scritte: album in solo vinile (con versione cd in allegato che comprende anche il libro "No Strane E Sogni Correlati") limitato a 300 copie ed una copertina splendida a corollario.
Il resto è una metafora del Viaggio Supremo, che sia fisico o spirituale non conta: "Il Sentiero Delle Tartarughe" è un piccolo gioiello che non farà la Storia, ma contribuirà a regalare tempo di qualità alla vostra vita.








Davide Monteverdi