La bellezza della domenica pomeriggio è impareggiabile.
Non esiste sabato sera, o festa comandata, che regali la medesima immobilità totale, certi bilanci in agrodolce, e risate più schiette dal profondo della provincia invernale.
Bello essere avvolto dalla casa calda, la cucina che borbotta dietro le spalle, e la musica giusta che irradia dalle casse senza una precisa collocazione.
Un quadretto perfetto dove la luce grigia ricopre ogni cosa e il pigiama profuma di sonno.
Comincia così la lunga planata verso il lunedì mattina.
Con Haley Bonar, che è un pò il centrifugato bio di tutte queste istantanee: un pugno di canzoncine lievi, ma non troppo, che ti si cuciono addosso come l'abito del matrimonio.
La forma migliore in un pugno di ricordi indelebili.
"Impossible Dream" io lo sento così, con qualche vertigine qua e là, nel modo di rapportarsi alla quotidianità con leggerezza e impegno in perfetta parità. O, se preferite, è lo scivolo ideale per svicolare tra le pieghe della vita senza ferirsi troppo, e se c'è un camino acceso ancora meglio.
Hope Sandoval sembrerebbe essere il primo riferimento, inconscio o meno, di Haley che comunque se ne sbarazza brillantemente in 10 step articolati con misura ed eleganza.
Piacevole.