lunedì 5 dicembre 2016

THE JULIE RUIN: "HIT RESET" (Hardly Art, Cd 2016)






Ci voleva un album come "Hit Reset" e ci voleva una donna come Kathleen Hanna.
Una cantante forse tra le migliori della sua generazione, un pugno in faccia al conformismo, ai benpensanti, al politicamente corretto.
Una che quando si mette in gioco spariglia le carte per bene e, in un colpo solo, butta fuori 13 canzoni belle quanto intense e differenti per stile e testi. Ogni riferimento è lecito e sprecato: The Julie Ruin sono solo uguali a se stesse, proprio come Bikini Kill e Le Tigre in precedenza.
"Hit Reset" scorre via veloce, ascolto dopo ascolto, seguendo una precisa regola di alleggerimento: meno synth e più chitarre, parti vocali equilibrate per quanto possano esserlo, atmosfere diversamente luminose a bilanciare liriche talvolta grevi come macigni. Le parole di Kathleen infatti volano come rasoi, le sue esperienze sono cicatrici a vista, ma le restano il coraggio e la lucidità per ribellarsi ad abusi e malattia. Ecco: il desiderio di riscossa, un inizio di pacificazione, può essere considerato il vero filo conduttore, neanche tanto sgranato, di questo secondo lavoro di studio. Una bella botta di Vita non c'è che dire! E Amore a prima vista.



Davide Monteverdi.