martedì 27 marzo 2018

Albert Hammond Jr: "Francis Trouble" (Red Bull Rec, 2018)


Il 4° album solista di Albert Hammond Jr mi piace molto.
Ascolto dopo ascolto.
E' ben suonato, ben ideato, con sonorità fresche ed immediate che pescano dal repertorio di riferimento senza far gridare nessuno allo scandalo: ci sono i Beatles, Miles Kane, gli Strokes (che strano eh??!!) più sbarazzini, Ty Segall e qualche palleggio in area Arctic Monkeys.
Ma la sommatoria funziona e funziona dannatamente bene.
In bilico tra melodia e dissonanza, malinconia e gioia, condivisione ed introspezione.
Quasi 36 minuti per 10 tracce ondivaghe e soddisfacenti che si possono succhiare come chewing gum alla frutta senza controindicazioni particolari.
Nonostante il presupposto dell'album prenda l'abbrivio dalla scomparsa, ancor prima della nascita, del fratello gemello Francis, Albert Jr frequenta i temi della scomparsa, dell'amore fraterno, e tutti i discorsi sui massimi sistemi esistenziali con una gioiosa ironia di fondo che si riflette, com'è ovvio, nella composizione.
Insomma un'attitudine positiva che si percepisce in crescendo con lo scorrere di "Francis Trouble", spesso on repeat, e che trasforma agilmente il mood dell'album da possibile (e inutile) epitaffio in (elegante) tributo eroico, in gesto d'amore incondizionato e inestimabile.
Ne risulta così una sorta di processo catartico in cui la riconciliazione con la vita passata e presente sfila con naturalezza, al netto di pesanti cavilli emotivi.
"Francis Trouble" non è il nuovo album degli Strokes!
E' un buon album di musica alternativa contemporanea dove il cuore pulsa e il sangue pompa nella giusta e doverosa direzione, costruendo e non demolendo, disegnato con la consapevolezza di chi mastica musica a livelli planetari da almeno 3 lustri.
Ascoltate "ScreaMEr" e "Harder Harder Harder" a volume 100 e capirete tutto!






Davide Monteverdi.