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lunedì 11 giugno 2018

ROLLING BLACKOUTS C.F. : "Hope Downs" (Sub Pop, 2018)



Uscirà il prossimo 15 Giugno "Hope Downs" il primo lavoro sulla lunga distanza dei Rolling Blackouts Coastal Fever per l Sub Pop, label dove hanno esordito nel 2017 con lo splendido Ep "The French Press" (appena dopo un altro Ep "Talk Tight" pubblicato su Ivy League nel 2016) subito recensito con incredibile entusiasmo su queste pagine.
Il quintetto di Melbourne prosegue con naturalezza il discorso di "The French Press" dando vita a 10 tracce di guitar pop scintillanti, ora sporcate di immediatezza (indie) punk, ora virate su latitudini di country folk lunare, con grandissima personalità e chiarezza di intenti: diffondere la propria musica, un eccitante viaggio in altalena tra gioia e melancolia, intimismo e adrenalina, ovunque e senza sottoscrivere particolari compromessi con il music biz.
E a quanto sembra l'operazione sta riuscendo alla perfezione.
Merito soprattutto delle esibizioni incendiarie in festival prestigiosi e ultra glam come il Coachella e il Primavera Sound, dove la band ha ottenuto risultati strabilianti sia in termini di critica che di pubblico, rimarcando l'innata capacità di coniugare al meglio l'alto livello di ottani sul palco e l'interazione serrata con il pit adorante.
Così Frank Keaney e soci hanno potuto testare su strada le grandi potenzialità di "Hope Downs", saggiamente trainato dalla promo virale dei primi due singoli "Mainland" e "Talking Straight", che si rivela album completo, dal fascino immediato, e fresco come una margherita di campo conquistando attenzioni e balli immaginifici fin dal primo ascolto.
In giro si parla già dei Rolling Blackouts come dei nuovi Go Betweens in salsa 2.0, sorta di supposta salvifica nell'attuale panorama indie sempre più asfittico, in virtù di liriche schiette ed immediate che si fondono alla perfezione con il jangle sound chitarristico di (presunta) scuola Television, Hatcham Social e Flying Nun.
Nulla di nuovo, sia chiaro, ma refreshato in maniera sublime: date un'occasione a pezzoni come "An Air Conditioned Man", "Time In Common" e "Bellarine" e vedrete che in casa volerà tutto di sicuro.








Davide Monteverdi

martedì 27 marzo 2018

Albert Hammond Jr: "Francis Trouble" (Red Bull Rec, 2018)


Il 4° album solista di Albert Hammond Jr mi piace molto.
Ascolto dopo ascolto.
E' ben suonato, ben ideato, con sonorità fresche ed immediate che pescano dal repertorio di riferimento senza far gridare nessuno allo scandalo: ci sono i Beatles, Miles Kane, gli Strokes (che strano eh??!!) più sbarazzini, Ty Segall e qualche palleggio in area Arctic Monkeys.
Ma la sommatoria funziona e funziona dannatamente bene.
In bilico tra melodia e dissonanza, malinconia e gioia, condivisione ed introspezione.
Quasi 36 minuti per 10 tracce ondivaghe e soddisfacenti che si possono succhiare come chewing gum alla frutta senza controindicazioni particolari.
Nonostante il presupposto dell'album prenda l'abbrivio dalla scomparsa, ancor prima della nascita, del fratello gemello Francis, Albert Jr frequenta i temi della scomparsa, dell'amore fraterno, e tutti i discorsi sui massimi sistemi esistenziali con una gioiosa ironia di fondo che si riflette, com'è ovvio, nella composizione.
Insomma un'attitudine positiva che si percepisce in crescendo con lo scorrere di "Francis Trouble", spesso on repeat, e che trasforma agilmente il mood dell'album da possibile (e inutile) epitaffio in (elegante) tributo eroico, in gesto d'amore incondizionato e inestimabile.
Ne risulta così una sorta di processo catartico in cui la riconciliazione con la vita passata e presente sfila con naturalezza, al netto di pesanti cavilli emotivi.
"Francis Trouble" non è il nuovo album degli Strokes!
E' un buon album di musica alternativa contemporanea dove il cuore pulsa e il sangue pompa nella giusta e doverosa direzione, costruendo e non demolendo, disegnato con la consapevolezza di chi mastica musica a livelli planetari da almeno 3 lustri.
Ascoltate "ScreaMEr" e "Harder Harder Harder" a volume 100 e capirete tutto!






Davide Monteverdi.