giovedì 20 novembre 2014

Wildbirds & Peacedrums: Rhythm (Leaf, 2014)



Wilbirds & Peacedrums.
Mai ascoltati prima nella mia vita media.
Un duo svedese brillantissimo, voce e percussioni, formato da Mariam e Andreas oggi al loro quarto album, con questo “Rhythm”, compagni d’arte e nella vita ormai da quasi un decennio.
Il primo ascolto dell’album è già di per sé un’esperienza mistica, così com’è infarcito di vocalismi eterei, rumorismi esoterici, ma con un filo conduttore preciso, lineare e sbalorditivo per incisività e fascino.
Un pò Diamanda Galas, un pò Goat, un pò Kate Bush (nelle dovute proporzioni) in bilico su una voragine che sputa lapilli wave, come un utile breviario che riassume 40 anni di musica intelligente, ma per tutti, carismatica e indolente come una tazza di latte caldo.
Un progetto pregiato questo “Wildbirds & Peacedrums”, una gemma da lisciare alla follia,  buono appunto alle 2 di pomeriggio come a notte fonda davanti ad un bicchiere di torbato, a mollo in cerchi di fumo viziato e luci inesistenti.
Ansia tribale, richiami ancestrali, voce che ti si arrampica su per l’anima come se non ci fosse un ascensore buono nel raggio di km e arrangiamenti che mai sfiorano l’inutile barocco costituiscono l’ossatura imprescindibile di “Rhythm”.
Scaletta precisa.
Acquisto doveroso.
Piacevole scoperta nell’autunno tardo.


Davide Monteverdi





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