"Second Skin2 è il 6° album dei bolognesi Cut.
E come sempre è un pugno in faccia dopo la scorpacciata di Nutella.
Suoni muscolari, liriche profonde come cicatrici che non rimarginano, atmosfere che si fanno spazio nel grigiore della penisola e si proiettano oltre confine, pronte ad abbattere qualsiasi dancefloor emozionale.
Nei 12 pezzi di "Second Skin" c'è davvero tutto, in primis i Cut.
Poi la New Wave, il Post Punk, il Glam e pure certe sonorità non da tutti, come quelli di matrice Amphetamine Reptile e dintorni.
Un inno all'alternative rock dei bei tempi, cantato con la modernità di un power trio sempre sul pezzo, pronto ad essere sminuzzato e rigurgitato dal vivo come ultimo test su strada.
Troviamo anche tante collaborazioni con amici vecchi e nuovi, per ribadire (come se fosse ancora necessario nel 2017) che la musica è condivisione e non loggia elitaria, e soprattuto il ponte tra Area Pirata con Dischi Bervisti, Bare Bones e Antipop.
Insomma una miscela esplosiva fin dalle prime intenzioni, detonata con estrema precisione e dedizione, non ultima all'ascolto attento da praticare con cura ed estrema attenzione.
Può nuocere ai timpani.
Bell'album, gran band, attitudine a pacchi.
Applausi ai kids di Bologna e soprattutto buon 20° compleanno!
"Fuoco E Fiamme" è prima di tutto bellissimo!
Dalla prima canzone all'ultima, 12 per l'esattezza.
Il secondo lavoro della band di Bergamo lavora sulla media distanza, soprattutto per gente come me, di primo pelo per la miscela di musica zozza che il trio smazza.
Una cocktail distillato con alcol scaduto e tantissimo Beat, Cave Rock, Garage, Prog e Oi, che ti lavora fianchi e cuore nel medesimo blitzkrieg a notte fonda.
La voce monocromatica e l'organo martellante di Ol Pjpa, trademark assoluti, ti scavano le vene e il buon umore senza pietà.
Insomma un veleno dolcissimo che Le Muffe, da veri rockers bastardi e consapevoli quali sono, ti inoculano col sorriso sulle labbra e la lentezza di un film di Kurosawa.
L'addizione a "Fuoco E Fiamme" è incrementale e inarrestabile, ma io li attendo con enorme impazienza sotto qualche palco scassato, giusto per godermi questo spettacolo di massima decadenza serafica.
No, non mi drogo, ma a me sembrano proprio una rissa tra Nabat e Skiantos.
Se ci siamo capiti.
Comunque garanzie indiscutibili!
Davide Monteverdi
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