domenica 20 agosto 2017

EFFERVESCENT ELEPHANTS: "GANESH SESSIONS" (Area Pirata, Cd 2017)


Area Pirata, sempre sia lodata, riesuma questa session degli Effervescent Elephants datata 2013 nell'ambito di un'ampia operazione di recupero di ciò che definiremmo memoria storica, preziosa memorabilia, nuova coscienza di massa e quant'altro all'insegna dell'italian pride musicale.
Impresa titanica certo, da cui non sfugge, chiaramente per merito, la band di Vercelli capitanata da Lodovico Ellena il mastermind della neopsichelia tricolore degli anni 80.
"Ganesh Sessions" fotografa con precisione millimetrica il (probabile) testamento sonoro post collaborazione con Claudio Rocchi del gruppo: le influenze orientali riattate, la devozione quasi totale ai primi Pink Floyd e Syd Barrett, quell'amalgama unica che ha reso le sonorità degli Effervescents Elephant motivo di culto al di là di mode e redazionali.
L'album esce qualche mese fa in confezione digipack limitato a 300 copie e gli 11 pezzi della tracklist altro non sono che reinterpretazioni 2.0 di alcuni loro cavalli di battaglia tra cui spiccano per impatto  "Indian Side", "Radio Muezzin", "My Generation", "It's Raining" e le immancabili cover di "Maze" (Barrett) e "Astronomy Domine" (Pink Floyd).
La vera sorpresa però è "December" brillantissima cover degli Strange Flowers, orgoglio pisano, suonata e vissuta con un'intensità devastante: come se i Dream Syndicate strafatti di acido ed il Paisley Underground tutto fossero nati e cresciuti nella tranquilla provincia piemontese di una dimensione parallela. In un solo aggettivo STUPENDA!
In chiusura si fa apprezzare anche "Astral Raga" la lunghissima composizione (11'23") in memoria di Claudio Rocchi, vero e proprio mentore degli EE, che ha le tinte del viaggio cosmico senza tempo e senza direzione più che di masturbazione estetica.
Resta poi lo spazio per il remix elettronico di "Apollo e Le Muse"a chiudere "Ganesh Sessions", brano scritto a quattro mani proprio con l'artista milanese, e che non stona assolutamente nel quadro d'insieme di questo bel progetto.
Ecco: questi erano gli Effervescent Elephants, dervisci in un'Italia irriconoscibile e forse riconoscente, corrieri cosmici votati all'esotismo e alla psichedelia sixties, sciamani sinceri al netto di pesanti etichette e tristi revivalismi 





Davide Monteverdi.

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