"Rest In Pieces" è l'album giusto al momento giusto.
O meglio, si avvicina Halloween e la manciata di pezzi che i Cockroaches ci lanciano addosso come sanpietrini, e non perchè siamo bellissimi, incarna la colonna sonora ideale per una notte oscura di balli sciolti ed epilettici.
Psychobilly in your face con un piglio energetico e saturo che recupera il meglio dal passato, superandosi nella reinterpretazione dei classici 3 accordi con perizia, intelligenza e un'attitudine punk/grandguignolesca assai lontana dall'essere stucchevole e ripetitiva e che rappresenta il vero plus dell'album.
Insomma i kids di Roma, ormai quartetto super rodato, buttano sul piatto un upgrade assai "contemporaneo" del genere, al punto tale che non sfigurerebbe in nessuna Battle of the Garage in giro per l'Europa.
Le grafiche dell'album sono accurate e super stilose, il background acclarato fin dall'intro, l'interpretazione sull'orlo dell'esaurimento nervoso di Bandido Maldito è la ciliegina sulla zucca sanguinante: "Rest In Pieces" si rivela dunque un secondo lavoro completo e ben orchestrato in tutte le sue sfumature, featuring compresi, grazie al puntuale apporto strumentale di Mr.Hyde (batteria), Greri (chiattarra) e Labanero (basso).
Pioggia di sangue (farlocco) assicurata e divertimento a go go con gli Scarafaggi aka Cockroaches.
Davide Monteverdi
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