Inutile dilungarmi cercando giri di parole alla ricerca della recensione perfetta: questa compila è una vera BOMBA.
Eccoli dunque gli Strange Flowers da Pisa che, allo scoccare del 30° anno di attività, festeggiano con un doppio cd e 30 tracce da volare letteralmente via.
Il meglio è già arrivato a quanto sembra nonostante il titolo di questo psichedelico tributo che annovera, per completezza, ben 5 inediti (3 registrati per l'occasione) e nuovi mixaggi e produzioni, spaziando tra tutti i 7 album all'attivo della band di Michele Marinò (voce e chitarra) unico perno inamovibile fin dagli esordi del 1987.
Marinò che per l'occasione si è prontamente riunito ai compagni della prima line up per coronare, con invidiabile dovizia di particolari, una carriera spesa tra alti (molti) e bassi (davvero pochi) sia qualitativi che quantitativi.
Parafrasando infatti la presentazione nell'esaustivo booklet, zeppo di fotografie inedite, "gli Strange Flowers sono il combo che ha spesso flirtato col successo senza mai afferrarlo" e questa sfiga ancestrale, a mio avviso, è stata la loro "fortuna" perchè li ha consegnati di fatto al mito della musica indie italica.
Rendendosi allo stesso tempo canonizzatori e pregiati interpreti, in maniera più articolata di altri artisti contemporanei e conterranei, della neopsichedelia tricolore: assolutamente unica nel coniugare il sound di importazione, tanto inglese quanto americano, con le sfumature lisergiche locali.
Insomma, un pò Beatles, un Pò Syd Barrett, un pò Cream, un pò Byrds tanto per capirci qualcosa. Con quel mix di genuinità in più che rende ogni canzone di un altro livello compositivo, costringendoci anche all'impossibilità di scegliere una traccia piuttosto di un'altra nel lettore cd.
Insomma applausi agli Strange Flowers e applausi ad Area Pirata per la sua monumentale opera di divulgazione sonora, perchè la buona musica (si spera) non morirà mai.
Qualunque essa sia!
Davide Monteverdi