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martedì 8 giugno 2021

Angeli: "Voglio Di Più" (Area Pirata, Lp 2021).


"Voglio Di Più" mancava all'appello su vinile da oltre due decenni.
Uscì infatti a Gennaio 1999 per la Free Land Records il secondo album degli Angeli, e unicamente in compact disc. Giusto una manciata di mesi prima dello scioglimento definitivo della band, a conclusione di un tour italiano che riscosse parecchio successo.
Registrato come l'esordio omonimo ai Black Box Studios in Francia, e sempre con la supervisione di Ian Burgess (Naked Raygun, Jawbox, Ministry), "Voglio Di Più" vede ricompattarsi il supergruppo torinese guidato da Roberto "Tax" Farano e Massimo Ferrusi (entrambi nei Negazione, poi Indigesti, Fluxus, MGZ, Persiana Jones), grazie all'ingresso in formazione del nuovo bassista Marco Conti.
Inizia qua l'ultimo capitolo di una parabola breve ma incendiaria, all'insegna del verbo hardcore punk che tenta di sublimare in qualcos'altro: undici canzoni di rara intensità emotiva, in cui il mix tra impellenza sonica, rivendicazioni esistenziali, traiettorie melodiche, ricerca di nuovi territori espressivi, e testi (finalmente) in italiano risulta vincente sotto tutti i punti di vista.
Ecco cos'è "Voglio Di Più", il perfetto equilibrio delle parti, dove la voce roca di Tax scivola magistralmente sulle poderose basi ritmiche di Massimo e Marco, senza farsi sorprendere dalle svisate irruenti della sua chitarra.
Area Pirata ci ripropone questa gradevole boccata d'aria anni '90 in una bella edizione preparata nei minimi particolari: cinquecento copie in vinile, di cui solo duecento nella variante rosso splatter, inguainate in una lussuosa copertina apribile e coupon per il download a corredo.
Da riscoprire!

Ascolta: "Voglio Di Più", "Niente Per Me", "Facce Sconosciute", "Con Le Mie Scuse", "Cazzi Miei".






Davide Monteverdi.


sabato 27 luglio 2019

N.I.A. Punx 1989 - 2019 (Area Pirata Cd Digipack, 2019).


Finalmente una raccolta come dio comanda per raccontare la storia di una band seminale e, forse, troppo sottovalutata che giungeva dalla vera periferia globale: i N.I.A. Punx da Cosenza.
Come al solito ci pensa Area Pirata ad imbastire tutta l'operazione racchiusa in questo epico e bellissimo cd digipack saturo di musica, di storia, di sudore, di emozioni, di palchi e ricordi indelebili per chi c'era e soprattutto per chi è arrivato (anagraficamente) tardi.
Sono 23 le tracce tratte da tutto lo scibile (o quasi) del combo e sono lì a testimoniare fattivamente i cambiamenti, sia di line up che di stile sonoro, durante il periodo che va dal 1989 (fondazione) ai primi anni 2000 (fine vera e propria dell'attività concertistica): dal primo demo ancora acerbo, ma carico di furia positiva, "The Last Crime Of Amerika" (che contiene una rilettura di "No Eroina" dei Bloody Riot), sfiorando l'unico album nel loro score "Scendere A Sud", tutte le partecipazioni a prestigiose raccolte punk/hardcore varie, per chiudere con una manciata di inediti tra cui 2 cover riuscite di Iron Cross ("Crucified") e Blitz ("Warriors").
Insomma un riepilogo esaustivo dell'intera vita dei N.I.A Punx, immortalata in modo definitivo e inappellabile dalla splendida foto di copertina.
Giustizia è stata resa alla band ideata da Giammarco De Vincenzo, Massimiliano Muoio, Vincenzo Cribari, davvero dei Nerds In Acid, tra skate punk, oi, hardcore, crossover (pure linguistico) e tutto quello che passava il convento in quegli anni magici.
Maledetta nostalgia canaglia!




Ascolta: "In Ginocchio Mai", "Sometimes", "Power Punk".



Davide Monteverdi.


giovedì 15 giugno 2017

CCM: "The Furious Era 1979 - 1987" (Area Pirata, 2017)




Quando una volta si parlava di Granducato Hardcore il primo nome che usciva dalle bocche di tutti era proprio il loro: CCM, per gli iniziati, o Cheetah Chrome Motherfuckers, per tutti gli altri.
Da Pisa con furore la band di Dome La Muerte (poi nei Not Moving) e soci seminò il panico in tutto lo stivale per poi riversare furia e italian pride nel resto d'Europa e pure negli Stati Uniti.
Quelli furono anni magici per l'Italia antipop: avevamo molto da dire e spesso lo urlavamo meglio di chi aveva la fortuna di non essere nato alla periferia dell'Impero.
Erano gli anni di Negazione, Indigesti, Raw Power, Wretched, delle autoproduzioni, e dei centri sociali che spingevano la cosiddetta scena.
Si correva come pazzi, si sputavano sangue e sudore, e l'attitudine era tutto.
I CCM però erano diversi.
Avevano una sorta di marcia in più, dove l'impellenza espressiva non era unicamente la mera sommatoria di testi rabbiosi, musica spaccaorecchie e stage diving, ma anche, e soprattutto, l'area di sfogo del notevole carisma di chi il palco lo sgretolava sera dopo sera.
Durarono più o meno dal 1979 al 1987, dando alle stampe una discografia tanto estesa quanto schizofrenica, ora preda di collezionismi altrettanto isterici.
Ci salva dal destino (economicamente) avverso la sempre pregevole Area Pirata che qua combina l'affaire dell'anno e che, con la supervisione degli stessi CCM, dà vita a questa raccoltona super esaustiva e rimasterizzata che ripercorre le tappe salienti della vita della band, corredata inoltre dai preziosi inserti contenenti testi e moltissime foto inedite.
Per il formato c'è solo l'imbarazzo della scelta tra il doppio cd che potremmo definire "deluxe", con un inedito, e l'edizione gatefold in doppio vinile nero 140 grammi.
Insomma un acquisto che nel 2017 si rivela imprescindibile per chi ama l'hardcore in tutte le sue declinazioni, al di là di qualsiasi appartenenza anagrafica.
Radici e orgoglio!

Davide Monteverdi.