Marissa Nadler atterra a Milano nel frenetico mercoledì prenatalizio e il Santeria Social Club si trasforma, per incanto, in un luogo di culto privo di ninnoli superflui. La sacerdotessa di Washington che, per carisma e intensità lirica, è diventata una figura di spicco nei circuiti rock “di confine”, presenta il suo nuovo Strangers, atteso seguito dell’acclamatissimo July. E lo farà con quelle maniere eleganti e stralunate che ci hanno fatto innamorare di lei senza ritegno, balzando tra le pieghe della notte come se Tim Burton stesso l’avesse tratteggiata per uno scherzo in bianco e nero. Più che a un concerto nell’accezione classica del termine, sembrerà di stare a un esclusivo sabba per perdute auree metropolitane. Immaginate i vocalismi da mezzosoprano di Marissa con il mood crepuscolare delle nuove composizioni, sempre più di folk trasognato che nervosa infilata di quadretti noir, date una leggera scorsa ai testi e la semplice curiosità diverrà attrazione compulsiva.
lunedì 19 dicembre 2016
lunedì 5 dicembre 2016
THE JULIE RUIN: "HIT RESET" (Hardly Art, Cd 2016)
Ci voleva un album come "Hit Reset" e ci voleva una donna come Kathleen Hanna.
Una cantante forse tra le migliori della sua generazione, un pugno in faccia al conformismo, ai benpensanti, al politicamente corretto.
Una che quando si mette in gioco spariglia le carte per bene e, in un colpo solo, butta fuori 13 canzoni belle quanto intense e differenti per stile e testi. Ogni riferimento è lecito e sprecato: The Julie Ruin sono solo uguali a se stesse, proprio come Bikini Kill e Le Tigre in precedenza.
"Hit Reset" scorre via veloce, ascolto dopo ascolto, seguendo una precisa regola di alleggerimento: meno synth e più chitarre, parti vocali equilibrate per quanto possano esserlo, atmosfere diversamente luminose a bilanciare liriche talvolta grevi come macigni. Le parole di Kathleen infatti volano come rasoi, le sue esperienze sono cicatrici a vista, ma le restano il coraggio e la lucidità per ribellarsi ad abusi e malattia. Ecco: il desiderio di riscossa, un inizio di pacificazione, può essere considerato il vero filo conduttore, neanche tanto sgranato, di questo secondo lavoro di studio. Una bella botta di Vita non c'è che dire! E Amore a prima vista.
Davide Monteverdi.
domenica 20 novembre 2016
CACAO: "ASTRAL" (Brutture Moderne, cd 2016).
Bravi Diego Pasini (Ronin) e Matteo Pozzi (Mavritius).
hanno confezionato un album che, preso e messo sul lettore, catalizza in 10 secondi l'attenzione.
Conta solo questo, il resto è aria fritta.
Conta il cuore, lo stile, la coerenza, il piacere di creare suoni che vestano bene.
Tutti.
Indistintamente.
Come un ottimo vino d'annata.
Una cena tra amici.
La domenica pomeriggio indolente.
"Astral" vibra in ognuno dei 10 pezzi che lo compongono.
Strumentali fuori dal tempo, fuori da ogni latitudine.
Come se le distanze contassero solo per chi non vuole vivere realmente.
Un basso, una chitarra per piccole storie laterali di elettronica analogica.
Umana oltre l'umano.
E se la "pancia" conta più del cervello i Cacao, in versione live, rasenteranno per certo l'allineamento tra le dimensioni.
Davide Monteverdi.
domenica 13 novembre 2016
HALEY BONAR: "IMPOSSIBLE DREAM" (Memphis Ind. 2016)
La bellezza della domenica pomeriggio è impareggiabile.
Non esiste sabato sera, o festa comandata, che regali la medesima immobilità totale, certi bilanci in agrodolce, e risate più schiette dal profondo della provincia invernale.
Bello essere avvolto dalla casa calda, la cucina che borbotta dietro le spalle, e la musica giusta che irradia dalle casse senza una precisa collocazione.
Un quadretto perfetto dove la luce grigia ricopre ogni cosa e il pigiama profuma di sonno.
Comincia così la lunga planata verso il lunedì mattina.
Con Haley Bonar, che è un pò il centrifugato bio di tutte queste istantanee: un pugno di canzoncine lievi, ma non troppo, che ti si cuciono addosso come l'abito del matrimonio.
La forma migliore in un pugno di ricordi indelebili.
"Impossible Dream" io lo sento così, con qualche vertigine qua e là, nel modo di rapportarsi alla quotidianità con leggerezza e impegno in perfetta parità. O, se preferite, è lo scivolo ideale per svicolare tra le pieghe della vita senza ferirsi troppo, e se c'è un camino acceso ancora meglio.
Hope Sandoval sembrerebbe essere il primo riferimento, inconscio o meno, di Haley che comunque se ne sbarazza brillantemente in 10 step articolati con misura ed eleganza.
Piacevole.
sabato 12 novembre 2016
ME X KING CRIMSON live @ Arcimboldi x Rolling Stone Italia
Qualcuno tra noi, oggi, se la sente ancora di annunciare pubblicamente che tutti i dinosauri sono davvero estinti? Scomparsi proprio tutti dalla faccia della terra?
Soprattutto dopo che gli “ultimi” sette, magnifici, esemplari hanno messo a ferro e fuoco l’Arcimboldi di Milano con una doppietta live da urlo e sold out ampiamente anticipati? Di sicuro i punk non si immaginavano questo come il futuro di una volta, vale a dire il peggiore scenario possibile nella loro idea estetica di rivoluzione musicale. Al punto che band come i King Crimson fanno tuttora il vuoto in scia, riempiono teatri in tutto il mondo, suonano per quasi tre ore a data sconvolgendo così ogni pronostico, ogni improvvisazione disordinata, ogni semplice equazione da bar.
La creatura di Robert Fripp, concetto arcaico se si bada all’essenza vera e aperta di quello che da anni si è trasformato in un b(r)and a tutti gli effetti, si presenta in orario sul palco e compatta come non mai. Le tre batterie (avete capito bene) di Pat Mastelotto, Gavin Harrison e Jeremy Stacey, in prima fila sul palco, costituiscono l’avanguardia sonica cui seguono leggermente defilati il buon Fripp, Jakko Jakszyk, voce e seconda chitarra, Tony Levin ai bassi, e il formidabile Mel Collins ai fiati.
Più che un gruppo musicale i King Crimson danno l’idea di una falange spartana in pieno assetto da combattimento, dove alle armi si sostituiscono strumenti del tutto equivalenti nelle loro finalità: zittire gli astanti e raderne al suolo ogni resistenza fisica e psicologica. E così è! Grazie al carisma acquisito in cinque decadi di attività che trasforma ogni atto in un gioco da ragazzi: standing ovation a go go, gestione millimetrica degli spazi e dei tempi, esecuzione impeccabile e consueta, discutibile, rigidità nel pretendere la massima attenzione dagli spalti, vietando ogni tipo di interazione del pubblico con appendici elettroniche.
Nessuno fa una piega, ovvio, perché non ce n’è il tempo: loro suonano a rullo e noi godiamo di conseguenza, perché la tracklist della serata sfiora la perfezione dogmatica. Tastando tutti gli album o quasi. Un viaggio nel viaggio affrontato con la sicurezza sfacciata di chi si può permettere inni immortali e catartici come Epitaph, 21St Century Schizoid Man con l’assolo centrale di Gavin Harrison che vale l’intero prezzo del biglietto, per poi passare a Cirkus e Dawn Songdall’album Lizard quasi mai affrontato dal vivo, a Red, Pictures Of A City, Easy Money, Vroom, Starless per un totale di venticinque cavalcate emozionali.
Da qui la sensazione che i King Crimson più che dinosauri, seppur ben conservati, siano veri e propri alieni. Ieri come oggi. Ma domani sicuramente.
giovedì 10 novembre 2016
AREA PIRATA PARTE 3 - LA MUSICA ITALIANA.
Gentlemens: "Hobo Fi"
I Gentlemens da Ancona hanno deciso di alzare il livello della sfida, buttando in un solo album 13 bombe a mano. Vale a dire un centrifugato schizoide di canzoncine grezze, slabbrate, con la mente ai Dirtbombs e a certe cosucce oscure di scuola Rip Off che a volume fanno sanguinare le orecchie e muovere i genitali.
Il Diavolo probabilmente abita da quelle parti e agita la coda con veemenza, rimembrando incroci bui sul Mississippi, secchi di piscio caldo e voci al vetriolo.
Ecco i Gentlemens ci sono passati più volte da quell'incrocio polveroso, così come dal CBGB, dalla California tossica di fine '70, per fermarsi a suonare il campanello di Jon Spencer maestro di distorsioni blues.
In definitiva questo "Hobo Fi" è disturbante quanto basta e con l'allegria stampata in faccia di chi ne ha viste tante. Una sorta di promemoria stampato a fuoco che recita, pagina dopo pagina, quanto valga la pena vivere su strade prossime all'oblio.
(Sia l'edizione in vinile che quella in cd digipack sono limitate a 300 copie).
The Barbacans: "A Monstrous Self-Portrait"
A dire il vero non saprei argomentare molto su Fano, luogo di provenienza dei nostri beniamini, a parte che è un coacervo di buona musica ormai da decenni .
E i Barbacans non si sottraggono a questa definizione, anzi, le danno nuovi contorni sgargianti con il loro Farfisa Sound, che a volte sembra un acido discreto sulla lingua di un nerd a caso.
"A Monstrous Self-Portrait" è il loro 3° album e si muove sinuoso sulle rotte di "Back From The Grave e quelle cose lì: qualche stilettata psych alla Morlocks e Seeds, qualche spruzzata di Music Machine, Crimson Shadows e Fuzztones, un paio di vocal che ricordano l'Ozzy dei bei tempi andati. Insomma, il suono c'è, il vinile anche con le sue 300 copie da collezionisti duri, ma nulla mi toglie la convinzione dopo il 20° ascolto consecutivo che questi maledetti Barbacans, dal vivo, siano ancora più devastanti perchè liberi di galoppare sul serio.
Davide Monteverdi.
martedì 11 ottobre 2016
PETER MURPHY @ LATTERIA MOLLOY (BS) - 23 OTTOBRE 2016
Bela Lugosi Is Not Dead. Sì perché Peter Murphy, proprio lui, si esibirà alla Latteria Molloy di Brescia in una notte dell’estate indiana (padana).
L’indimenticato leader dei Bauhaus e dei Dali’s Car approderà infatti nella città della Leonessa nell’ambito dello Stripped Tour che lo porterà a zonzo per l’Italia.
Attenzione, perché non sarà il solito live, bensì un progetto semiacustico in cui Peter ripercorrerà tutte le fasi della carriera: da Re indiscusso del goth rock britannico alle stagioni più mature e movimentate del suo percorso artistico e umano, culminate poi nell’album Lion del 2014
sabato 8 ottobre 2016
MINOR VICTORIES @ SANTERIA SOCIAL CLUB
Se non esiste più il futuro di una volta ci sono comunque eventi che magicamente riattualizzano un passato alieno”.
Quello in cui la sperimentazione musicale scivolava dai sogni distorti di cantine male illuminate a fenomeno di costume tout court.
I Minor Victories riassumono perfettamente le linee di questa attitudine: un supergruppo dove lo shoegaze degli Slowdive si unisce ai tappeti elettrici dei Mogwai e alla new wave 2.0 degli Editors.
Un progetto completo, musicalmente inattaccabile e non solo per revivalisti stempiati.
Quindi, fan del lato romantico e dissonante della musica, tenetevi liberi questo lunedì sera. Perché la formazione di Rachell Goswell, Stuart Braithwaite e dei fratelli Lockey presenterà l’omonimo album d’esordio al Santeria Social Club, unica data italiana.
Davide Monteverdi
lunedì 26 settembre 2016
martedì 13 settembre 2016
MORGAN DELT: "PHASE ZERO" (Sub Pop, 2016)
Quando abiti a Topanga Canyon e nel tuo piccolo studio di registrazione casalingo incidi musica iperuranica, sognavi di fare questo da grande? Di diventare un menestrello freak tutto capelli, delay e flower power?
Probabilmente sì e a Morgan Delt la faccenda piace parecchio, perchè questo suo "Phase Zero" (primo album per la gloriosa Sub Pop di Seattle) suona proprio come un paradosso spazio temporale.
Una sorta di incrocio magico tra la Summer Of Love 1967, istantanee shoegaze, e gli Allah Las ben chiari nelle melodie che nulla hanno di nuovo, ma sono ben fatte e ben suonate.
Vale a dire che i riferimenti per questa neopsichedelia gentile restano gli stessi di sempre per tutti quelli della "scena", tra cui alcuni prezzolati vicini di casa dello Stesso: Joni Mitchell, Buffalo Springfield e Byrds in primis.
Ripeto, niente di stravolgentemente innovativo, ma 10 brani che ti incatenano i nervi e dopano le sinapsi con leggerezza e semplicità, da consumo estivo così come da guide notturne persi su qualche provinciale con il sorriso sulle labbra.
Attendiamo il buon Morgan alla prossima prova discografica, o magari su un palco vicino a casa pronto a darci battaglia.
venerdì 12 agosto 2016
AREA PIRATA - THE RAT PACK PT 2
Suona il postino, come al solito troppo presto la mattina, e mi recapita in mano un pò di pacchetti dalla forma famigliare.
Piccoli rettangoli farciti di pluriball che solo Tiziano di Area Pirata mi spedisce con amore ed abnegazione totale, pure in un fine luglio da 30° all'ombra.
Va da sè che il contenuto è assolutamente micidiale.
I Blackboard Jungle erano una band brindisina (soprattutto) anni '80 dedita al rock stelle e strisce di grande fattura: influenze paisley alla Dream Syndicate miscelate con l'Australia dei Radio Birdman, roots imbastardite dagli X, psichedelia variegata declinata in tricolore. Tanto per dire. Solo un mini lp prima di cambiare strada per poi rincontrarsi 27 anni dopo con il mastermind originale, Federico Guglielmi, e dare vita a questa raccolta killer di 19 brani: 8 da "Silver Drops On Jesus' Skull", 11 da vari demo inediti. Consigliatissima!
I Big Mountain County ci fanno vedere di che pasta son fatti con questo live "Anachronicle", registrato alla Locanda Atlantide di Roma alla fine del 2015 e pubblicato nell'Aprile 2016. Una manciata di brani tratti dal recente "Breaking Sound" (più un paio da singoli) intrisi di psych rock, suonati e registrati divinamente. L' ascolto è piacevolissimo e fila via in un attimo, soprattutto all'ombra della mia terrazza estiva. Le direttrici del sound sono basiche e basilari per chi ama certe parentesi lisergiche: Spacemen 3, Morlocks, Plan 9, Seeds. Bravi davvero e i vocals ai limiti della schizofrenia restano una garanzia certificata di godimento!
10 anni per concepire il proprio esordio non sono pochi. Ma i Temporal Sluts da Como mettono insieme un album bellissimo, destinato a diventare un classico del genere in Italia. 10 rasoiate mai banali, cariche di energia positiva, i cui rimandi non sono solo semplici attestati di stima, ma coaguli di sangue, sudore e passione sparsi sui palchi di mezza Europa. Ascoltarlo a rullo in macchina, certe notti, ha contribuito a riportarmi a casa sano e salvo ed è per questo che lo consiglio tra un pogo e uno stage diving d'annata. File under: Radio Birdman, New Bomb Turks, Dead Boys.
L' Italia suona bene e si sente più che mai. Questo dovrebbe essere il commento in calce al debutto dei Superslots Terrible Smashers "Kidnappings", freschissimo di stampa nel luglio impossibile del 2016. 11 tracce che ti catapultano in un paradosso spazio temporale, dove la musica è bellissima e i problemi stanno a zero. I kids di Salerno sferragliano con stile in territori garage punk ed indie rock con corone di fiori al collo e Voxx Phantom imbracciate manco fossero AK 47. In questo periodo di grigiore e crisi esistenziali, loro sono una garanzia di gioia e note intonate. Che aspettiamo a portarli in giro per il mondo vantandocene come se non ci fosse un domani? Occhio Billy Childish & Co, qua c'è trippa per tutti!
Ed eccoci all'ultimo pezzo da recensire di questo magico pack. Ultimo in ordine temporale, sia chiaro, perchè i Mads fanno uscire questa chicca la scorsa settimana solo per ribadire una cosa: nel 1979 noi già portavamo i pantaloni con la piega ed eravamo bravissimi a sembrare cockney nella nebbia grigio piombo della pianura padana. Quindi ecco il nuovo singolo "On the Bus" magico intruglio di Jam, Mersey Sound e good vibrations che male certo non fanno. Grande perizia del combo (in formazione originale) nell'amministrare i suoni senza sembrare old school, ritmiche vibranti e divertimento a pacchi, ovvero l'essenza prima di un buon disco. Noi li attendiamo speranzosi dal vivo con l' arcobaleno stampato in faccio. Qua Milano, Inghilterra!
P. S. : Ricordo ai kids che le uscite discografiche di Area Pirata sono TUTTE IN TIRATURA LIMITATISSIMA.
martedì 26 luglio 2016
GORILLA BISCUITS LIVE @ MAGNOLIA ESTATE (MI)
I Gorilla Biscuits non sono solo una delle leggendarie band hardcore e straight edge di New York – il periodo è quello d’oro, ovviamente. Sono anche il disegnino fatto bene di quello che l’adolescenza – facciamo anche post – corretta dovrebbe essere: tatuaggi, short, skateboard, pogo, stage diving, attitudine positiva, musica, coerenza, le strade infinite della metropoli con le cuffie sulle orecchie e amore incondizionato per quello che sta fuori e dentro. La reunion della band di Anthony Civorelli ha il sapore del liceo e una scia di attese che sfiora l’incredibile. Finalmente potremo cantare tutti in coro Start Today dall’inizio alla fine, senza sembrare i soliti drop out niente-in-testa: Vans e calza bianca al ginocchio le parole d’ordine e il proscenio dell’Idroscalo a fare da cornice alle stelle negli occhi.
NEUROSIS @ FESTA RADIO ONDA D'URTO
Ci sono voluti tre anni per riavere la band di Steve Von Till e Scott Kelly in Italia. C’è voluto lo spazio libero della Festa di Radio Onda d’Urto, che li ospiterà come macabra anticipazione del Ferragosto Tricolore. Quindi niente pasta al forno sulla spiaggia libera o tavolate alle feste su in collina, niente cornetto di panna con la granella o amori rubati nella notte estiva. Il tempo dei sorrisi è morto. Il combo di Oakland, infatti, riemerge dalle lamiere di un incidente spazio temporale: quegli anni 90 che li hanno consacrati leggende di un crossover musicale inclassificabile e ferino. Forse “atmospheric hardcore” è il termine migliore o la circostanza perfetta per delineare il loro ultimo album Fires Within Fires, licenziato dalla loro Neurot Recording, su un palco a cielo aperto proprio sopra l’Inferno.
mercoledì 20 luglio 2016
NEIL YOUNG live a Milano. Ovvero la mia prima volta per Rolling Stone Italia.
Non si è mai veramente pronti a un live di Neil Young, tantomeno quando, come nel mio caso, è la prima volta. Una sorta di battesimo profano in musica, da ritmo semplice e cadenzato nell’afa dei parcheggi a rito collettivo sciamanico. Per il “Rebel Content Tour” il Mito canadese si fa accompagnare da una band di giovani e talentuosi musicisti: i Promise Of The Real. Con loro ha scritto il suo ultimo album, The Monsanto Years, e con loro riprende l’epopea interrotta coi Crazy Horse, dando vita a 170 minuti circa di pura magia sonica.
Lo show perfettamente gestito dal Market Sound fa ricredere chi vedeva nel folksinger, già di Buffalo Springfield e CSN&Y, solo l’ombra del passato glorioso. Le canzoni ci sono tutte, le emozioni trapanano pancia e orecchie, così come le cavalcate chitarristiche che Neil tesse sia con i nuovi Nelson che con Willie medesimo, guest a sorpresa delle tappe italiane. Intere famiglie di fianco a me intonano all’unisono After The Gold Rush, Heart Of Gold, The Needle And The Damage Done sbattendosene di tutto. Sul palco solo organo, chitarra acustica e l’occhio di bue. Il delirio vero, però, esplode quando il suono si fa elettrico e gli ampli iniziano a fischiare per gli assoli, in momenti di pura psichedelia West Coast. Certo, non si può essere indifferenti davanti alla storia. Come quandoCowgirl In The Sand irrompe in una versione iperdilatata che scivola, si ferma, si contorce su se stessa e strizza lo stomaco. Gli occhi che si cercano lucidi nel medesimo metro quadrato, con quell’espressione lì di chi darebbe tutto per il Rock. Insomma il mood generale è questo. Il resto è pura cronaca musicale: l’uomo è vivo e pulsante e l’artista è una macchina da guerra che tutto muove traendo il massimo divertimento da ogni singola nota. Poi il trionfo con Rockin’ In The Free World dal minutaggio imbarazzante e che mette i titoli di coda a una splendida notte di luna piena. Il bis con Willie Nelson (Homegrown) ci sorprenda disarmati alle spalle. Purtroppo, caro Neil, ti sei giocato il 10 pieno non eseguendo Hey Hey My MY e Hurricane. Vergogna!
martedì 5 luglio 2016
LAST SHADOW PUPPETS @ ALCATRAZ. 6 LUGLIO 2016.
Che estate sarebbe senza l’euforia di un concerto dei Last Shadow Puppets, finalmente in tour in Italia? Dopo aver calcato svariati palchi prestigiosi, il supergruppo formato dalla mente degli Arctic Monkyes Alex Turner e l’ex leader dei The Rascals Miles Kane – insieme al produttore James Ford e il bassista Zach Dawes (Mini Mansion) – proverà a raccontare anche a noi le storie di due ragazzacci volati armi e bagagli a Los Angeles per svoltare – direzione Futuro. Piccoli quadretti di vita da (indie?) rocker raccolti nel secondo album Everything You’ve Come To Expect, che ancora deve convincere i fan della prima ora. Ci vediamo sottopalco allora, pronti a ballare sul borotalco.
giovedì 9 giugno 2016
Sempre e comunque JANE'S ADDICTION!
Prima dei Nirvana e di tutta la scena grunge, l’alternative rock si muoveva per altre latitudini, mimetizzandosi tra filmetti basic sullo skate o musicando devianze giovanili in qualche college di futuri psicopatici. La storia dei Jane’s Addiction parte da qua. Dalla Los Angeles sfregiata dal crack più che dalle pipeline dei surf, imbastardita dalla furia di Black Flag e Circle Jerks tanto quanto dai bassi sghembi dei Red Hot Chili Peppers. I primi video su MTV scorrevano veloci e a ripetizione: Ain’t No Right, Stop! e, ancora, Been Caught Stealing, quando Perry Farrell già zittiva tutti con il suo sesso imprecisato fatto di provocazioni, perline e abiti da squatter in scimmia. Or,a finita la bolla dell’indi,e rimane qualche osso da ciucciare, quella maledetta voglia di reunion che anestetizza tutto, come questa di Perry e soci al Fabrique di Milano. Ora è tempo di Ritual De Lo Habitual e di darsi un tono nella battaglia sotto il palco.
giovedì 19 maggio 2016
MARK LANEGAN in concerto @ FABRIQUE (Mi)
Si apre la stagione della danza dionisiaca e, puntuale, torna in Italia Mark Lanegan. Con lui dal vivo si esibiranno il polistrumentista Duke Garwood e Lyenn e chissà che la notte nero pece non si trasformi, così, in un timido tappeto stellato. Per la cronaca, l’ex frontman degli Screaming Trees riproporrà un mix di brani presi dal suo ultimo album Phantom Radio, datato fine 2014, e vecchi inni per anime inquiete. Nulla di nuovo, insomma, al di là della consueta eleganza crepuscolare. Solo chitarra, voce, e cuore pulsante nella mano tesa.
mercoledì 11 maggio 2016
DANDY WARHOLS @ LATTERIA MOLLOY (BS)
Parli dei Dandy Warhols e partono mille flash del video nudista e arrapato di Bohemian Like You. Rimembranze che odorano di hit mondiali quanto di afrori postadolescenziali, di dancefloor obliqui e roventi, insomma altri tempi improvvisamente sopiti nell’arco di un sogno. Poi accendi il computer e strizzi gli occhi perché davvero non ci credi: suoneranno a Brescia il secondo venerdì di Maggio?! Tutto giusto. Courtney Taylor-Taylor e soci sono di nuovo in giro per presentare l’ultimo album Distortland – titolo che ironizza sulla loro città d’origine, Portland – e lo faranno alla loro solita maniera: chitarre infuocate, groove e ritornelli super pop, carisma a pacchi ma soprattutto una ritrovata, sensibilità popolare.
venerdì 1 aprile 2016
REVERSO FESTIVAL @ SANTERIA SOCIAL CLUB
E' esistito in passato un periodo in cui l'Italia dettava legge musicalmente parlando.
I suoi club erano probabilmente i migliori al mondo e i suoi deejays i più visionari dell'intero panorama continentale e non.
Da lì tutto è partito.
Da una congiuntura difficilmente replicabile.
Dove l'entusiasmo di un manipolo di pazzi, la magia perversa dei blocchi contrapposti, l'avversione alla noia sociale, mixati al desiderio di sparigliare ogni regola del quotidiano e dell'ortodossia sonora, hanno dato il La al Big Bang dei mitologici (e mitizzati) anni '80 tricolori.
Le Cannibale, in collaborazione con Santeria Social Club, butta allora sul piatto Reverso (Festival Di Archeologia Musicale) con il chiaro scopo di fare piena luce su un fenomeno, a posteriori, colossale. Su come l'ennesima faccia della controcultura (troppo pettinata?) sia stata sottovalutata, nonostante i suoi effetti, per almeno 2 decenni per poi essere riabilitata con successo insperato.
Quindi l'appuntamento che vi giro è per questo Sabato 2 Aprile, con un programma incredibilmente ricco e variegato, che dalle 11 alle 3 di notte vi terrà inchiodati ai Dancefloor Psichedelici della Santeria.
Troverete, infatti, un tot di dj set con ospiti illustri, incontri di approfondimento, workshop, proiezioni, un market vintage tagliato su misura, chiacchiere, amici e food & beverage di prim'ordine.
Insomma la GIOIA.
.....Ah....
L'INGRESSO A REVERSO è TOTALMENTE GRATUITO.
Info approfondite & orari nei link sottostanti.
mercoledì 23 marzo 2016
TELEVISION @ LIVE CLUB 31/3/2016. ROLLODEXX X ZERO.
Television The Drug Of The Nation, cantava Michael Franti. E se così davvero fosse, passateci il parallelo, stasera vorremmo cinquemila di voi alle porte del Live Club. Perché sono passati quarant’anni da Marquee Moon e perché anche senza Richard Lloyd e Richard Hell in line up, i brani dei Television sono quelli che hanno segnato uno snodo cruciale della storia del rock. Quello del punk più laterale e intellettualmente schierato, tra CBGB e classifiche di vendita non esaltanti, zero compromessi e idee chiare al di là di split e droghe. Dopo il passaggio di due anni fa all’Alcatraz con il live dedicato a Marquee Moon, oggi tornano con una scaletta che ripercorre tutta la loro discografia: tre album in tutto, una formazione perfezionata ai massimi livelli e l’entusiasmo di chi ha fermato le lancette nel momento topico assoluto.
lunedì 7 marzo 2016
SAVAGES @ MAGAZZINI GENERALI // IL MIO PEZZO SU ZERO.
Le Savages sono quel tipo di band che ha tutto al posto giusto e nel momento giusto. Un quartetto all female che sul palco sprigiona fascino e violenza, in un mix perfetto di aggressività e sesso. Sudore e dedizione politica sono il leitmotiv delle loro esibizioni. Apollineo e dionisiaco le due facce della medesima medaglia, filtrate dal bianconero di un’estetica minimale, da chitarre ipersature e dall’appeal immediato. Siouxsie Sioux sarebbe fiera di avere nipoti così, così come Ian Curtis è un altro riferimento stilistico preciso della band londinese. Jehnny Beth e le sue sgherre torneranno a trovarci a Milano, ai Magazzini Generali, in una domenica di primavera ancora stentata. E ci pianteranno dritto nel cuore il loro nuovo, acclamatissimo, album Adore Life.
sabato 5 marzo 2016
ITALIAN REVIVAL - LA PSICHEDELIA AI TEMPI DELLA CRISI.
Va riconosciuto alla label Area Pirata il merito di aver contribuito alla riscoperta (recente) di band "gloriose" dell'underground tricolore anni 80.
Band magari poco conosciute, se non dai nerd fanzinari e dagli addetti ai lavori, ma che per un momento, neanche tanto breve, hanno contribuito a mettere sulla carta geografica una vera e propria Scena tutta nostra.
Da Nord a Sud.
Vivissima. Fertile. Variegata come la Viennetta. Pulsante di ubriacature in arrivo alla spicciolata dall'esterno, declinate però con quel retrogusto un pò ingenuo di chi bazzica il Mediterraneo e tonnellate di dischi sul piatto in cameretta.
Era questo il caso degli Out Of Time, atterrati dalla nebbia di Brà sul pianeta Terra con il bellissimo "Stories We Can Tell" nel 1985. Album qua raccolto con singoli e chicche varie in un prezioso cd rimasterizzato (limitato a 500 copie) e arricchito da un booklet super esaustivo dal nome "Stories We Can Tell & More".
Per i fan di Byrds, Long Ryders, Dream Syndicate e orfani, in generale, del periodo Neo Sixties e Paisley.
Un applauso per la cover dei Love "A House Is Not A Motel", originariamente allegata come 7" a "Lost Trails", e per "Time" cavalcata dalle chitarre irresistibili e ritornelli ultra catchy
I veri marziani del lotto sono i No Strange che, con il loro ultimo parto "Armonia Vivente Tra Analogie e Contrasti", riaprono il colloquio tra galassie infinitamente lontane dopo "Cristalli Sognanti" e con il piglio obliquo che li contraddistingue da sempre. Influenze sperimentali, frustate Kraut, voci trasognate, folk e psichedelia aerea frullate insieme come al concertone di Parco Lambro, e testi al limite dell'hippismo esoterico/militante. Un altro doppio cd (tiratura limitata 600 pezzi) che si lascia ascoltare senza mai uno scazzo, dall'artwork inconfondibile, e che ti accompagna per mano nella dimensione alfa della quiete. Bella l'idea di mettere nel secondo cd una manciata di inediti del periodo aureo della band di Ursus. Ideale per viaggi notturni in macchina su qualche provinciale sperduta.
Prima che i Backwards diventassero i Lo-Fi Sucks dipinsero Genova, e l'Italia tutta, di arcobaleni psichedelici delicati quanto intriganti.
Masticavano Pink Floyd e Robyn Hitchcock quanto Byrds (sempre loro!) e Creation, sputando sull'asfalto cover roventi dai contorni inconfondibilmente loro.
Pubblicarono il loro unico album "Eerie Thoughts Collection Pt. 3" nel 1990, ormai al declino della scena Neo Sixties e questo probabilmente li penalizzò nel loro percorso di crescita successivo.
Finalmente nel 2013 l'album viene ristampato in un'edizione "Plus" in cd rimasterizzata, tiratura di 400 copie, con tutto lo scibile della band ligure per un totale di 30 brani. C'è anche lo splendido demo in cassetta "Real Life Permanent Dreams" del 1989 che li catapultò sotto i riflettori del circuito underground. Cassette (o veri album?) che poi continuarono a registrare fino al 1993, quando decisero di chiudere la loro onirica avventura, e qui contenute brano per brano.
Band camaleontica e molto interessante
Questa ristampona in doppio cd dei Liars, riepilogativa dei migliori anni della band ovvero dal 1985 al 1990, è assolutamente IMPRESCINDIBILE sia per valore storico che per caratura qualitativa.
La band pisana fu infatti la migliore espressione, in quegli anni, del soundclash totale tra le istanze garage nostrane e i fermenti neopsichedelici che si stavano rinnovando a livello planetario.
Nelle sue varie fasi il combo di Alessandro Ansani ha dimostrato poi di competere per ribalte ben al di là dei ristretti confini nazionali.
Qua trovate tutto il loro percorso evolutivo carico di note, foto e referenze: dal primo vagito "'86 Tears" ai capolavori sparpagliati nel tempo, ristretto, come il mini "Optical Sound" e l'album "Mindscrewer", seminali nel loro distribuire input a tutte le latitudini dello Stivale.
In coda ci sono anche il singolo "Cold Girl" qualche outtake e qualche inedito.
Da ascoltare a palla dal 1° all'ultimo minuto.
Consigliatissimo!
martedì 1 marzo 2016
SORGE @ LATTERIA MOLLOY - DEEJAY DAVE X ZERO2
Sorge è immaginazione pura, più che un nome qualsiasi perso in un episodio del passato. Un’ombra che si muove furtiva dietro le tende, piuttosto che una presenza invadente. Sorge è il nuovo, intimo, progetto di Emidio Clementi e Marco Caldera, rispettivamente anima e tecnologia dei Massimo Volume. Immagina un appuntamento al buio che finisce in tensione crescente. Un mix di beat elettronici minimali, un pianoforte, una voce che strappa l’anima e la restituisce in formato discount, come se ti facesse un piacere. Si chiama La Guerra Di Domani (La Tempesta) l’esordio di questo duo singolare e questo giovedì di fine marzo lo ascolteremo dal vivo alla Latteria Molloy di Brescia. File under “nulla di nuovo sotto il sole”, ma dove c’è Emidio Clementi ci sono sempre risposte alle domande del silenzio.
martedì 16 febbraio 2016
I KULA SKAKER DAL VIVO @ ALCATRAZ - 25 FEBBRAIO
Gran brutta bestia la nostalgia, quasi peggio del virus da reunion che nell’ultimo decennio ha falcidiato anche la band più coraggiosa e mitizzata. Una combo che non lascia illesi neanche i Kula Shaker, che caleranno in Italia per un doppio appuntamento a Milano e Roma. Crispian Mills e la sua accolita, infatti, presenteranno all’Alcatraz il nuovo album K 2.0, guarda caso a vent’anni esatti dall’uscita di K, tra gli album manifesto della fase avanzata del Brit Pop. Fortunata coincidenza da cogliere al volo o semplice e annoiata mossa commerciale? Intanto mandiamo a memoria Tattva, Hushe Govinda perché dal vivo, si sa, i Kula Shaker non hanno (quasi) mai toppato.
sabato 30 gennaio 2016
NOT MOVING: "FLASH ON YOU" (REISSUE 2015, AREA PIRATA)
"Confusion will be my epitaph" cantavano i King Crimson.
"Confusion Is Sex" erano i primi Sonic Youth.
E la Confusione (bellissima) tira i fili nel canto del cigno di una delle band più incredibili e sottovalute nella storia musicale dello stivale.
Forse la sfiga li ha voluti far nascere a Piacenza per un qualche esoterico motivo, ma i Not Moving negli anni 80 erano leggenda nella provincia sconquassata dal nulla.
Non solo in Italia, ma nell'Europa intera, dove reggevano agilmente il passo dei loro culti oscuri. Gente come Tav Falco, Cramps, Gun Club e Modern Lovers, declinando un blues acido e sporco in schizzi libidinosi. A volte punk, a volte garage, a volte psichedelici come pochi.
Il prurito in questa splendida ristampa di "Flash On You"si mischia però alla violenza della quotidianità, delle esperienze che necessariamente mutano percorso.
Strade diverse e carattere diversi collidono, esplodono letteralmente, dando vita ad un classico dell'underground tricolore.
Nel 1988 ci pensa l' Electric Eye di Claudio Sorge a buttarlo sul mercato, oggi tocca ad Area Pirata mettersi una mano alla coscienza e l'altra al portafoglio, licenziando una versione cd digipack limitata a 1000 copie (rimasterizzata dai master originali, ben 3 inediti, un bel booklet esaustivo) ed una in vinile 180 grammi e 500 copie di tiratura.
Poi c'è il resto.
Ovvero le canzoni, ed è difficile scegliere la migliore.
Forse la cover di "Driver's Seat" di Sniff 'N' The Tears coglie l'attimo perfetto.
Magnificamente interpretata dalla polimorfa voce di Lilith, a tratti fastidiosa ed urticante come i mestieri di primavera, ma sempre in carreggiata nonostante le curve cieche.
Insomma tutta la band è in grande, apparente, spolvero.
Come gli atleti prima del crack definitivo, dopati di isteria e vaticini grigi all'orizzonte.
I Not Moving si distinsero proprio per la capacità di convertire questa disperazione cieca, prima dello split, in moneta artistica sonante.
Lucente come il sole e volubile come l'araba fenice, ahimè mai risorta dalle ceneri dei maledetti '80.
Ai comandi Ann aka Roberto Vernetti (Indigesti).
Consigliatissimo!!!
Davide Monteverdi
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